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Breve stori

Diciottesimo secolo

Fondata nel 1703 come “finestra sull’occidente” da Pietro il Grande, San Pietroburgo è stata per due secoli capitale dell’impero zarista, sinonimo di magnificenza e potere. La città, che iniziò con la costruzione della fortezza di Pietro e Paolo su di una improbabile isola, si sviluppò rapidamente, tanto che in breve divenne il centro della vita economica, industriale, politica e sociale. Oltre a ciò, San Pietroburgo si è guadagnata il titolo di centro spirituale della Russia quando cominciò la costruzione del monastero Alexander Nevsky. Nel 1710 la capitale venne trasferita da Mosca a San Pietroburgo, e nel 1712 la famiglia dello zar, la corte e lo stato maggiore si stabilirono qui. San Pietroburgo incarnava il rifiuto di Pietro per la vecchia Russia e la sua ammirazione per l’Europa comprendendo in sè le grandi epoche storiche e i vari stili. Per questo motivo tutto a San Pietroburgo, inclusa l’architettura, l’amministrazione e la vita sociale era copiato e importato o creato sul luogo da progettisti stranieri. Il profilo generale del centro città è di Domenico Tresini, con Jean Batist Leblon come architetto, il quale ha delineato il profilo generale. Durante il regno di Pietro furono costruiti i giardini d’estate, la Kunstkammer, palazzo Menshikov. Nel 1727 divenne zar Pietro secondo, il quale riportò la capitale a Mosca, lasciando Pietroburgo in declino. Ma nel 1730 l’imperatrice Anna ristabilì San Pietroburgo capitale dll’impero russo. Si riconosce in lei la continuità con gli ideali di Pietro e durante il suo regno la città fu divisa in cinque parti, con il centro mosso sull’isola dell’ammiragliato. Tre linee direttrici che partivano dall’ammiragliato erano disegnate: Nevsky Prospect, via Gorokhovaya e Voznesensky Prospect. Il regno di Caterina Seconda durò quattro decadi (1762-1796) e vide l’emergere della Russia come grande potenza europea. Era una donna di grande cultura e attenta alle arti. Gran parte dei capolavori architettonici di San Pietroburgo, inclusi il palazzo d’inverno, la cattedrale dello Smolny, la cattedrale di San Nicola, il palazzo di marmo, l’ammiragliato, l’edificio degli scambi furono completati durante il suo regno. Alla morte di Caterina nel 1796, il figlio Paolo divenne zar. Egli disapprovava tutto quello che fosse connesso con la madre e con la sua politica, e si diade da fare per cambiare direzione al paese. Tuttavia i lavori di completamento del centro della città continuarono durante il suo regno. Dato che l’imperatore Paolo aveva perennemente il timore di complotti, egli fece costruire il palazzo Mikhailovsky con molti passaggi, piani, stanze. Il primo novembre 1800 il palazzo divenne la residenza ufficiale della famiglia imperiale, fino a che all’assassinio dei complottanti la famiglia tornò al palazzo d’inverno.

Diciannovesimo secolo

Nel 1801, dopo la morte di Paolo, divenne zar Alessandro primo. Il suo regno era influenzato dalla situazione internazionale, in particolare dall’imminente conflitto con Napoleone. La vittoria della Russia nel 1812 venne celebrata nei nuovi piani di costruzione della città sulla Neva che compresero: la cattedrale di Kazan, il palazzo Mikhailovsky, il teatro di Alessandro, gli edifici del Senato e del Sinodo, il palazzo dell’amministrazione e l’ensamble della piazza del palazzo furono completati, la costruzione della cattedrale di Sant’Isacco fu iniziata. La morte di Alessandro Primo e l’avvento di Nicola Primo al trono furono complicate dai drammatici eventi politici. Nel dicembre del 1825 la cresente città passò dentro ad una crisi dinastica, conosciuta come insurrezione dei Decabristi. Quel giorno il reggimento delle guardie guidate dai rivoltosi si rifiutò di riconoscere il nuovo zar. La prima insurrezione contro l’autocrazia in Russia fu amaramente soppressa. Il periodo del regno di Nicola primo fu sintetizzato nello slogan “Ortodossia, autocrazia, nazionalismo”, e fu caratterizzato dalla crescita dell’industria che portò un intenso sviluppo della capitale. San Pietroburgo acquisì le caratteristiche tipiche del capitalismo dell’epoca. La città assumeva un aspetto più complicato, variegato e contradditorio. La costruzione di quartieri residenziali andava rapidamente occupando gli spazi di terra rimasti liberi. Durante questo periodo venivano a formarsi le piazze presso le stazioni ferroviarie, le infrastrutture e i servizi portuali completati, e una serie di edifici industriali. Il successivo zar Alessandro secondo (1855-1881) spinse per la promulgazione di una serie di riforme che rappresentavano un netto taglio con il passato, nonostante ciò il nuovo zar Alessandro terzo non vi fece seguire delle riforme di tipo politico, anche se nel suo regno vi fu un considerevole sviluppo economico e sociale in Russia, e nella città. A San Pietroburgo enormi fabbriche si diffondevano per le periferie, convogliandovi più e più residenti delle zone provinciali e portandoli a costituire la classe lavorativa urbana. Quando Alessandro terzo morì nel 1894, il trono passò al figlio Nicola secondo (1894-1917), ultimo zar della Russia.

20th century Ventesimo secolo

Durante il regno di Nicola secondo la Russia andò incontro ad una serie di guerre difficili da sopportare per il paese e per San Pietroburgo, che all’inizio del secolo stava diventando una città europa nel senso letterale del termine: l’industria cittadina produceva dalle armi agli articoli leggeri; i lavori di costruzione continuavano rapidamente e la città cresceva con nuovi edifici, ponti colleganti le varie isole, le ferrovie colleganti la città con il resto del paese e con i paesi europei. Nel ventesimo secolo la città divenne il centro delle innovazioni nella società russa e passò attraverso i tragici fatti della Prima Guerra Mondiale, durante la quale fu rinominata come Pietrogrado, e la Rivoluzione d’Ottobre, realizzata il 6-7 1917 dai bolscevichi guidati da Lenin, in seguito alla quale cambiò il potere in Russia. Lo Smolny, l’incrociatore Aurora e il Campo di Marte sono i simboli di quei giorni, quando tutte le proprietà private furono nazionalizzate, migliaia di lavoratori dai sobborghi si trasferirono negli appartamenti centrali, con la rottura della loro funzione abituale come quella di residenza esclusiva. Durante questi anni i bolscevichi vendettero ai compratori esteri parte del patrimonio artistico, sacri oggetti appartenenti alla chiesa, che erano stati custoditi per secoli. Lenin morì nel 1924 e la città fu ribattezzata Leningrado per immortalare il suo nome. La Grande Guerra Patria (1941-1945) e i 900 giorni dell’assedio rappresentano il periodo più tragico per la città, quando un milione circa di cittadini perirono per il freddo, la fame e i bombardamenti; molti monumenti e beni culturali finirono in rovina. A dispetto di tutto ciò la città resistette, ma subì gravi danni (solo il 25% degli impianti industriali uscì illesa) dai bombardamenti nazisti, e fu portata a ristrutturazione negli anni ’50. In quel periodo fu edificato il memoriale della Piazza della Vittoria. La sala concerto "Oktyabrsky", il palazzo dello sport "Yubileiny", l’hotel Mosca, l’hotel "Pulkovskaya", l’aeroporto Pulkovo, il palazzo dello sport sono i maggiori edifici costruiti nel periodo. Nel 1979 a Leningrado si cominciò ad erigere un sistema di sicurezza degli allagamenti, il quale rinnovamento è perenne. Oggi San Pietroburgo (il nome originario fu riportato nel 1991) è una splendida città, con le sue tradizioni e cambiamenti, con tracce di diverse epoche storiche, a cominciare dal 1703, la data della sua nascita. Diverse generazioni, regimi politici e sistemi economici sono cambiati, ma lo spirito della città è rimasto intatto.

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